Estate. Ricordi di geometrie marine
Questo post è una raccolta fotografica di immagini raccolte a Varazze nell’estate 2024.
Non sono vere e proprie “foto delle vacanze”. Sono scatti realizzati dal punto di vista dell’osservatore, quindi niente selfie o foto ricordo.
Ho provato a cristallizzare momenti, colori e luoghi, che volevo restassero impressi ognuno per un motivo diverso.
Questa piazzetta ha una prospettiva con linee geometriche così belle che merita una foto.
Se fossi in un videogioco, sono sicuro che nella casa al centro, così in bella mostra, ci sarebbe ad attendermi una vecchietta NPC pronta ad affidare una Quest.
I ragazzi che giocano a buttarsi in acqua sulla piattaforma mi riportano alla mente i giochi estivi di quando sei bambino e ti diverti a mare senza tanti pensieri.
Ai nostri tempi non c’erano piattaforme galleggianti.
Peccato!
In compenso avevamo il Festivalbar e Giochi Senza Frontiere, che replicavamo con gli amici organizzando gare al limite del danno fisico (e spesso anche oltre).
Ma in fondo una delle cose che ci mancano è la spensieratezza.
Quant’è bello però avere degli amici e giocare tutto il giorno a pallone, a nascondino, e ad altre 200 cagate sotto il sole, senza pensieri.
Se non altro in questi giorni sono tornati gli Oasis, per cui in fondo forse non tutta la nostra infanzia è perduta.
Come dice la famosa pubblicità della Birra Messina, per me questa si chiama meraviglia.
Mangiare in spiaggia una fritturina d’asporto è uno di quei piaceri che trovo irrinunciabili.
Per carità, mangiare a ristorante o in trattoria è sicuramente piacevole.
Ma quant’è bello lo street food, soprattutto se fatto in riva al mare al tramonto?!
Si. Ancora caruggi.
Ancora geometrie.
Archi, linee, prospettive, e un punto di fuga oltre la silhouette dei due turisti che passeggiano con un cane marshmallow al seguito da poco tosato.
Torna anche l’accostamento cromatico giallo-arancione-verde, decisamente caratteristico della riviera ligure.
Un gioco di archi contrafforti che anche in bianco e nero conserva un profondo fascino
Tramonto al mare non da cartolina. Il sole qui decide di scendere dietro le colline anziché immergersi nelle acque.
Le nuvole fanno da schermo al disco solare e dividono il quadro in aree di colore. L’azzurro del cielo, il bianco sporco delle nuove, il giallo del disco solare che si insinua, la spiaggia di sassolini grigia, la striscia bianca splendente della schiuma dell’onda e il blu petrolio delle acque.
Una palette decisamente affascinante.
Questo lido molto affollato di ombrelloni ma senza tanti bagnanti mi regala un’immagine da salvare in memoria.
Ancora una volta tante geometrie a vista, ma non solo.
Gli ombrelloni sembrano tanti bumper di flipper, quelli in cui le palline rimbalzano.
Le aree di colore giocano un piacevole contrasto fra il rosso-beige paglia della metà inferiore, e il blu-azzurro della metà superiore della foto.
Anche questa è una palette che funziona e si potrebbe riutilizzare in un progetto grafico.
In lontananza si sente il venditore ambulante con una filastrocca nuova di zecca:
“Se ti mangi tanto cocco ti diventa come Rocco“.
Estate Italiana.
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P.S.
Starei ore a guardare i gabbiani, e raccogliere conchiglie sulla riva.
Quest’anno non ne ho trovate molte, in compenso ecco un paio di foto di giovani gabbiani, riconoscibili dal piumaggio maculato giovanile.
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